Trama

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Jolly R o g e r
     
    .

    User deleted


    Egb5bLY
    « Not all treasure is silver and gold, mate. »



    Bandiere nere si muovono sinuose al tocco del vento, la nave che solca l’oceano lesta e vigorosa, così come lo sono gli uomini che trasporta. Essi sono raggruppati sul ponte, la notte ormai calata da qualche ora ed i singhiozzi dovuti al troppo vino bevuto, guadagnato durante l’ultima razzia in un villaggio ormai lontano e senza nome. I civili di quel luogo, tuttavia, ricorderanno per l’eternità il volto dei pirati del Capitano Taylor ed il clangore delle spade, il botto degli spari – e la paura di morire, a dipingere le di loro espressioni.
    La ciurma è in festa, il bottino numeroso, l’oro che ormai trabocca dalle stive. È la flotta d’un Imperatore dei mari, quella ch’ora canta, beve e festeggia. Gli uomini danzano sulle travi della nave, alcuni di essi si sporgono dalle corde, mentre gli sfortunati rimangono di vedetta – la Marina è sempre in agguato, nascosta dietro ad un manico di scogli, o alla prossima isola in cui avrebbero approdato. Non ci si può distrarre completamente, nonostante il desiderio di abbandonare i sensi sia elevato quando il vino e l’euforia scorrono nelle vene.
    «Siamo ogni giorno più vicino a renderti il vero Re di quest’epoca, padre!» Grida uno dei pirati più giovani della nave, sollevando il calice, bevendo sino a collassare sulle assi di legno tra le risate goliardiche dei compagni. Alcuni gridano approvazione, altri per la semplice eccitazione che li percuote come animali famelici ed assetati di fame e gloria. Il Capitano Taylor rimane immobile, osservando il profilo austero dell’unica figlia di sangue presente sulla nave, assottigliando lo sguardo. La lunga barba gli dona un’aria più vecchia dei suoi quarantacinque anni, numerose ferite ormai divenute cicatrici solcano il petto nudo e ricoperto da un rivolo di sudore. Il suo corpo rappresenta una vita stessa donata alla pirateria, in quegli ultimi quindici anni giunta al suo apice.
    «C’è ben altro da fare, figli miei, per diventare il Re dei più sudici e bastardi Pirati al mondo.»
    La giovane donna volta il capo, finalmente interessata al discorso, le gambe lunghe e sottili appoggiate in grembo ad un compagno apparentemente addormentato. Uno dei Pirati più pericolosi al mondo, quel giovane, eppure ancor così sognatore e pacato. Il Capitano Taylor lo invidia, nonostante conosca la sua storia – nonostante sappia cosa quegli occhi ora celati dal cappello abbiano scorto, tradito da un’associazione che aveva definito famiglia. Si è tramutato in un bastardo ricercato dalla Marina, perché il mondo che credeva giusto lo ha deluso, e di quei tempi di storie simili se ne odono a bizzeffe.
    Con durezza sbatte il calice di vino su una delle botti, i suoi uomini sobbalzano, alcuni bloccano le risate in gola ed altri si puliscono la bocca dal liquido che cola. Sua figlia scuote appena la spalla dell’uomo al suo fianco e questo borbotta, stringendo la mano abbronzata tra le sue, in un gesto naturale per chi come loro ha imparato a non separarsi mai. Il Capitano li guarda per un attimo, ruotando poi il capo e osservando la propria ciurma di manigoldi, bastardi e uomini che, prima d’incontrarlo, non avevano alcun futuro al quale aggrapparsi.
    «Colui che ricordiamo come Re era molto più forte di noi, il suo tesoro non è ciò che metterà una corona sul nostro capo, non siate ingenui.» Il suo vice è ora sveglio, attento, potrebbe persino essere definito letale seppur la posizione sia ancora quella precedente. Conosce quella storia a memoria, eppure ne beve ogni informazione come un assetato.
    «Non è uccidendo o razziando che il nostro nome ci porterà all’apice,» la ragazza si solleva dalle assi, attirando su di sé qualche sguardo. A lei, quel racconto non piace, si sente impotente di fronte alla realtà dei fatti.
    «Per essere un Pirata degno d’essere chiamato Re, dovremo affrontare ogni mare, ogni avversario della nostra stessa specie e raggiungere il tesoro più grande. Un accenno di paura o tradimento, e saremo macchiati per sempre come codardi.»
    Il Capitano Taylor solleva il calice, tutti lo imitano, tranne i due giovani ragazzi – si limitano a sospirare e guardarsi, rassegnati dalla semplificazione di ciò che, in realtà, è molto più complicato. Rappresentano l’ennesima ciurma di Pirati il cui sogno è ergersi sopra ogni altro, divenire fonte di minaccia per la Marina e dichiarare guerra al Governo Britannico. Due dei tre obbiettivi sono semplici, nonostante sopravvivere sia divenuto ostico.
    Quando la ciurma brinda, la ragazza caccia una risata secca.
    «Beviamoci su,» ammicca il pirata seduto ai suoi piedi, trascinandola nuovamente a terra. «Questa è la nostra epoca, dovresti averlo imparato, ormai.»
    Un’epoca in cui i sogni sono tinti d’oro e sangue, in cui bandiere nere con teschi disegnati non sono leggende ma realtà, ed in cui nomi portano con sé il tremore della carne e gli incubi.
    Un’epoca in cui i Pirati leggendari dominano mare e terra, invincibili, eppure vulnerabili a causa del proprio lato più ingenuo: quello dei sognatori.
     
    Top
    .
0 replies since 27/6/2017, 16:20   82 views
  Share  
.